Queimada Grande, conosciuta anche come Ilha da Queimada Grande (Isola dei Serpenti), è una piccola isola al largo della costa del Brasile, a circa 35 chilometri (22 miglia) al largo dello stato di San Paolo. È nota per la sua alta concentrazione di serpenti velenosi, in particolare la vipera di Bothrops insularis, anche conosciuta come il Vipera%20testa%20di%20lancia%20dorata, una specie in pericolo critica endemica dell'isola.
Pericolo e Accesso:
A causa dell'alto rischio di incontri con serpenti velenosi, il governo brasiliano ha severamente limitato l'accesso all'isola. Solamente scienziati e ricercatori autorizzati sono ammessi, e solo con specifiche autorizzazioni e precauzioni di sicurezza. La densità di serpenti sull'isola è stimata in circa uno serpente per metro quadrato in alcune aree, rendendola uno degli ambienti più pericolosi al mondo per gli umani.
Biodiversità e Ricerca Scientifica:
Nonostante il pericolo, Queimada Grande è un sito importante per la ricerca scientifica. La vipera testa di lancia dorata è unica e il suo veleno è studiato per potenziali applicazioni mediche. Inoltre, l'isola offre un'opportunità unica per studiare l'evoluzione e l'ecologia delle specie in un ambiente isolato. La biodiversità dell'isola, sebbene dominata dai serpenti, include anche uccelli e altri invertebrati.
Storia e Formazione:
Queimada Grande è stata separata dalla terraferma brasiliana circa 11.000 anni fa, alla fine dell'ultima era glaciale, quando l'innalzamento del livello del mare ha isolato l'isola. Questo isolamento ha portato all'evoluzione della vipera testa di lancia dorata in una specie distinta, adattata alle condizioni specifiche dell'isola, tra cui l'assenza di predatori terrestri e la disponibilità di uccelli migratori come fonte di cibo. Il nome "Queimada" deriva dal metodo che i pescatori usavano un tempo per disboscare l'isola tramite incendi per scacciare i serpenti e coltivare banane.
Conservazione:
La conservazione della vipera testa di lancia dorata e dell'ecosistema unico di Queimada Grande è una priorità. Le restrizioni di accesso e gli studi scientifici sono cruciali per proteggere questa specie in pericolo dall'estinzione, causata dal bracconaggio (per il commercio illegale di animali) e dalla perdita di habitat.
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